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La Leucodistrofia Metacromatica |
La leucodistrofia metacromatica (MLD) è una malattia genetica appartenente al gruppo delle malattie lisosomiali, conseguente al deficit di un enzima deputato al metabolismo dei sulfatidi.
Questi ultimi sono particolarmente abbondanti nella guaina mielinica, la struttura che avvolge i neuroni, del Sistema Nervoso Centrale (SNC) e periferico (SNP). La malattia è pertanto caratterizzata da un progressivo ed inesorabile deterioramento delle funzioni neurologiche e mentali.
Le diverse forme di leucodistrofia Metacromatica:
Si riconoscono tre principali forme cliniche di MLD, tutte caratterizzate dalla mancata acquisizione o dalla perdita di abilità neuro-psicomotorie precedentemente acquisite.
· Tipo tardo-infantile. In questa forma, la comparsa dei segni della malattia avviene tra il 6° mese ed il 2° anno di vita. I sintomi includono ipotonia (diminuzione del tono muscolare), progressiva perdita del linguaggio, cecità, sordità, rigidità, convulsioni, tetraparesi spastica. In questa forma il decesso generalmente si verifica entro 3-5 anni dall’esordio dei sintomi.
· Tipo giovanile. Comprende due varianti: una forma precoce, ad esordio tra i 4 ed i 6 anni, ed una forma tardiva, ad esordio tra i 6 ed i 12 anni. I sintomi includono difficoltà scolastiche, deterioramento mentale, incoordinazione motoria, convulsioni, e demenza. Il decorso della malattia è lentamente progressivo ed il decesso può verificarsi 6-10 anni dopo l’esordio.
· Tipo adulto. L’esordio dei sintomi si presenta dopo i 12 anni. Il quadro clinico è caratterizzato da scarsa capacità di concentrazione, depressione, disturbi psichiatrici, atassia, tremori e demenza. Il decorso è lentamente progressivo e la prognosi è di alcuni decenni dall’esordio.
La risonanza magnetica dell’encefalo dimostra una alterazione della sostanza bianca per un fenomeno di dismielinizzazione. Gli studi elettrofisiologici dimostrano una diminuzione della velocità di conduzione nervosa e potenziali evocati visivi ed uditivi anomali.
Le cause:
La MLD è dovuta al deficit di un enzima lisosomiale, l’arilsulfatasi A (ARSA), codificato da un gene localizzato sul cromosoma 22. Tale difetto determina l’accumulo di galattosil-sulfatide nella sostanza bianca del sistema nervoso centrale e periferico. Una forma più rara è dovuta al deficit della saposina B (o SAP1), una proteina che lega il sulfatide e lo rende degradabile all’azione dell’ARSA.
Enzimi
Gli enzimi sono proteine che permettono alle reazioni biologiche di avvenire. Ogni organismo possiede migliaia di enzimi diversi, ciascuno prodotto da uno o più geni specifici. Molte malattie genetiche (come ad es. le malattie metaboliche e le malattie lisosomiali) sono causate da difetti enzimatici.
Come si trasmette: La MLD viene trasmessa con modalità autosomica recessiva.
La diagnosi:
La MLD viene diagnosticata mediante il dosaggio dell’attività enzimatica dell’ARSA che può esser effettuato su cellule del sangue o fibroblasti cutanei. A conferma diagnostica vengono effettuati il dosaggio dei solfatidi non metabolizzati nelle urine e la ricerca della mutazioni del gene ARSA. Nelle gravidanze a rischio può essere effettuata la diagnosi prenatale con determinazione dell’attività enzimatica dell’ARSA su villi coriali o amniociti. Nelle famiglie a rischio, il dosaggio dell’attività ARSA può essere utile per l’identificazione dei portatori sani. L’interpretazione dei risultati delle analisi biochimiche e molecolari non è sempre facile e risolutiva per la diagnosi. Esiste infatti, in un’elevata percentuale di soggetti sani, il cosiddetto gene della pseudodeficienza ; questi soggetti, seppur sani, hanno una bassa attività enzimatica. Inoltre, in più del 50% dei casi, la ricerca delle mutazioni comuni del gene ARSA, risulta negativa.
Esiste una terapia:
Non vi è un trattamento risolutivo della malattia. I pazienti vanno seguiti mediante un approccio multidisciplinare che includa valutazioni pediatriche, neurologiche, oftalmologiche. Il trapianto di midollo osseo è applicato a pochi casi selezionati, con esordio tardivo o in forme pre-sintomatiche.
Copyrigts: Telethon con la consulenza scientifica della Dott.ssa Maria Sessa (Unità di Neurologia Ospedale San Raffaele e Pediatric Clinical Research Unit HSR-TIGET, Istituto Scientifico H.S. Raffaele, via Olgettina 60, 20132 - Milano) Ultimo aggiornamento: Marzo 2004
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